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“Uno solo è buono” (Matteo 19, 17)
di Pierangelo Sequeri

Il fremito dello sguardo appassionato di Dio, affidato all’amore terreno del Figlio, è scritto nel diario segreto del mondo. Affonda le sue radici in quel segreto Pensiero creativo delle cose, che si libra sull’Abisso insondabile di tutti i possibili. Quelli che sono venuti, quelli che devono ancora venire. Di questo Pensiero l’artista spia i riflessi e ruba i segni, ogni giorno.

Trafitte da quei segni, le ovvietà della nostra pensosa (e presuntuosa) riflessività appaiono, per un momento, come cenere. Un solo sguardo, indifeso e intenso ad un tempo, accende diamanti nel cavo dell’anima. Da tenere libero. Sempre. Ad ogni costo.

Da quando Dio osò essere un Volto d’Uomo, è nello sguardo dell’uomo che si accende o si spegne la fonte invisibile di ogni energia dell’affezione, che tiene in vita il mondo. Dato che, a quanto sembra, sappiamo fare tutto, la battaglia ormai è per ciò che non sappiamo fare: lasciar apparire, nei tratti irrimediabilmente inadeguati dei nostri volti umani, il legame impossibile di tutti i possibili legami d’amore.

Nessuno di noi è il vero soggetto di questa enormità, quotidianamente ripetuta: “Io Ti Amo”. Ognuno di noi è destinato a sprofondare nella sua divina proporzione. E proprio così salvarsi dalla incolmabile sproporzione in cui la abitiamo. Se ci siete, fate un segno. Uno sguardo vi risponderà. E forse vivremo.

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Io ti amo, quando l’arte sposa il sapere
di Stefano Francoli

Penso siamo all’alba di un’epoca nuova. La crisi è ovviamente strutturale: prima è morto il socialismo e ora tocca al capitalismo che, in agonia, sta manifestando tutte le sue debolezze e i suoi lati peggiori. Quando penso al futuro vedo un nuovo umanesimo, un Rinascimento in cui la persona sarà di nuovo messa al centro della scena: non come cliente, ma proprio come persona. “Io ti amo” significa, secondo me, lavoriamo insieme su un progetto perchè lì abbiamo davvero qualcosa da dirci e da scambiarci.

Se dico “io credo” mi fa pensare a una riflessione, utile ma con il rischio di essere sterile; se dico “io ti amo” mi fa pensare a un’azione che, essendo animata da buoni propositi, a qualcosa di positivo dovrà pur portare.

IO TI AMO rappresenta l’amore verso la conoscenza ma è anche una visione di business costruita con uno sforzo quotidiano e che presuppone due elementi fondamentali;

Il primo: l’idea che quest’epoca di mercificazione di ogni bene (incluse le persone) contenga in sé il seme di un nuovo Rinascimento. 
Il secondo: l’idea che i progetti possono contenere davvero la co-creazione di significati e valori comuni, per quanto simbolici essi siano.



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